A 16 ANNI EBBI IL SENSO DELLA PRESENZA DI UN ORATORIO

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ORATORIO

RIFLESSIONI FRA EX ALLIEVI SALESIANI, A DISTANZA DI 55 ANNI

Colloquio anno 1965 con Claudio Rossi circa il Penna Ricci (Perugia)

Premessa storica:
Da poco l’Oratorio Salesiano si era trasferito da Porta Sant’Angelo all’Istituto Don Bosco in Via Pellini. Le nostre squadre facevano i primi allenamenti, non più nell’angusto ma accogliente campetto di Porta Sant’Angelo, ma in quello molto ben strutturato di Via Pellini. Come sempre in noi ragazzi di 15 o 16 anni era forte l’istinto di primeggiare anche se in campo sportivo. Spesso ci si trovava a gareggiare contro la squadra del Penna Ricci sia a calcio che a pallavolo. Mi venne, pertanto, l’idea di come fare per essere ancora più forti e, incontrando Caudio Rossi, sintetizzai così la mia idea di supremazia sportiva:

“Senti Claudio non si potrebbe incapsulare il Penna Ricci e portarlo qui in oratorio fondendo il tutto in uno?”

La risposta lapidaria di Claudio fu la seguente:

“Si, ma se portiamo via l’oratorio Penna Ricci da lì, Porta Sant’Angelo diventa una fucina di mal vivenza”.

Così a sedici anni ebbi per la prima volta il senso e il significato della presenza di un oratorio in un quartiere, aldilà e al di sotto delle motivazioni spirituali, poste su un piano più alto e diverso, che più tardi compresi.

Prof. Gaetano Mollo
Perugia, 8 dicembre 2020