NELLA CHIESA DEL DON BOSCO, GRATI PER IL DONO DELLA VITA

fam genovesi

FAMIGLIA SALESIANA 

“Quando venne il tempo della loro purificazione secondo la Legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, come è scritto nella Legge del Signore: ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore (Luca 2, 22-23)

Domenica 6 settembre, una famiglia del luogo, ha portato il loro primogenito, Stefano, al don Bosco nella chiesa di San Prospero. E’ stata una cerimonia semplice, suggestiva, ricca di spiritualità e fortemente emozionante quella che hanno vissuto. Il Salve Regna, davanti all’Ausiliatrice, risuona ancora nei nostri cuori. A condividere questo momento c’era la famiglia salesiana e i nonni, Gianni e Rosaria, che hanno accompagnato con emozione il loro nipotino alla presenza del Signore.
I genitori commentano così la loro scelta:
“Il percorso della gravidanza è stato da noi vissuto come un dono, una grazia ricevuta e per questo avevamo il desiderio di ringraziare Dio portando Stefano in chiesa, appena possibile. Portarlo nella comunità salesiana dove lo avete spontaneamente accolto con una preghiera a lui dedicata, affidandolo a Maria Ausiliatrice, è stata una grande emozione che ci ha fatto capire che Stefano goda già della protezione di Dio e di tanto affetto intorno!”
Stefano, Cristina e Saverio

“Domenica 6 settembre, io e Rosaria stavamo partecipando alla celebrazione della S. Messa a San Prospero, quando abbiamo visto arrivare nostra figlia Cristina con il marito Saverio e il loro Stefano, nato da poche settimane. Si sono fermati accanto alla bella statua di Maria Ausiliatrice e proprio lì, conclusa la Messa, Don Wi ha voluto “festeggiare “ il nuovo arrivato e così insieme al neo direttore, Don Giovanni, ai genitori, a noi nonni e agli altri presenti della comunità salesiana abbiamo pregato Maria Ausiliatrice e il buon Dio, affinché possano proteggere Stefano.
Questi momenti, carichi di spontaneità e tenerezza mi hanno fatto tornare indietro nel tempo a tanti altri momenti di serenità e gioia vissuti nell’ambiente salesiano. Sono trascorsi, infatti, almeno 60 anni da quando ho iniziato a frequentare la scuola media all’Istituto Don Bosco, l’oratorio, successivamente il liceo, entrando a far parte, con vero orgoglio, della PGS da giocatore e poi da allenatore di basket.        
I miei genitori mi accusavano di essere più presente nella casa salesiana, che in famiglia e, in verità, quella per me era un’altra vera famiglia, costituita da tutti coloro che mi accoglievano aiutandomi a crescere: sacerdoti-insegnanti, educatori, allenatori, compagni di scuola e di squadra. Tutte persone che ho impresse nella mente e a cui mi sento legato da sincero affetto e da tantissimi piacevoli ricordi. È veramente emozionante per me, sentirmi ancora oggi, parte di questo ambiente e devo dire un grazie di cuore a Don Wi per avere ancora una volta espresso lo spirito salesiano di accoglienza nei confronti del mio nipotino”.
Gianni Genovesi, exallievo salesiano