LE NOBILI RADICI PERUGINE DEI SALESIANI COOPERATORI

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FAMIGLIA SALESIANA

Uno sguardo alle nostre origini
Stiamo cercando di ricostruire una cronistoria della nostra Associazione locale perugina di Salesiani Cooperatori dalle origini ai nostri giorni. È un po’ come quando, ad un certo punto della vita, si desidera risalire con foto, articoli e promemoria, alle origini della nostra famiglia per cogliere le radici da cui proveniamo. Superfluo dire l’emozione che ne è derivata specie quando, da umile, esiguo gruppo di appartenenti attuali, abbiamo scoperto di godere di origini nobili e gloriose. A riprova riportiamo alcuni dati significativi.
A Perugia dal 1915
Il gruppo inizialmente (1915) ha ampiamente anticipato l’arrivo in città dei Salesiani ed era così importante da meritare la designazione, da parte del vescovo di allora, di un assistente spirituale diocesano nella persona del Canonico della cattedrale Monsignor Alfredo Mignini.
Dame Patronesse
Inizialmente, inoltre, nel gruppo figuravano persone di elevato e nobile  livello sociale chiamate Dame Patronesse: La signora Dell’Asta, moglie del generale comandante, la Marchesa degli Azzi-Vitelleschi, la signora Rolla, moglie del presidente del tribunale, la marchesa Massini Nicolai che, insieme alle cooperatrici si occupavano di opere significative come aver cura di un orfanotrofio di trovatelli e della numerosa schiera di giovani dell’Oratorio di Borgo Sant’Angelo, dove sorgeva l’opera salesiana.
Conferenze nel Palazzo dei Priori
L’associazione allora vantava una tale risonanza cittadina da avere tra le sue fila persone come il Presidente del Tribunale. Per anni l’Associazione promuoveva conferenze annuali tali da meritare accoglienza nella Sala Minore del palazzo dei Priori con foltissima presenza di uditori. Alcuni di notevole prestigio quali il nominato Presidente del Tribunale cittadino, il Provveditore agli studi, il Prefetto e prima ancora il Podestà, i comandanti delle Forze Armate cittadine. 
Fieri del nostro passato
Stiamo continuando questo lavoro ma al momento ci sembrava bello condividere e compiacerci delle nostre significative origini e ritrovare una appartenenza che ci spinga a guardare avanti con rinnovata fiducia ed entusiasmo.
A cura di Germana e Mario Lanari